Il 18 novembre scorso si è svolto un addestramento congiunto dei quattro comuni di Terre D’Argine (Campogalliano, Carpi, Novi, Soliera) e ANPAS Campogalliano che ha visto il coinvolgimento complessivamente di 50 volontari di Protezione Civile. Read More…
Due sono i decreti legislativi che sono stati recepiti al fine di aggiornare il regolamento del nostro gruppo:
Il d.lgs. n. 1/2018 meglio conosciuto come “Codice della protezione Civile” dove all’art. 35 comma 1 si riconosce la possibilità ai Comuni di costituire gruppi comunali di volontariato di Protezione Civile;
Il d.lgs. n. 117/2017 conosciuto come “Codice del terzo settore” dove si riconosce il valore dell’associazionismo e delle attività di volontariato: APS Associazioni di Promozione Sociale che svolgono attività di utilità sociale senza fini di lucro.
2 i manuali (lo scorso anno 1) di informazione da consegnare ai cittadini sulle buone pratiche di protezione civile per mitigare i rischi derivanti da calamità naturale.
40 i volontari (il doppio dello scorso anno), 15
comunicatori e 25 in supporto, che hanno preso parte alla due giorni della
campagna di protezione civile che si è svolta in contemporanea in circa 1.000
piazze sparse sul territorio italiano.
È l’undicesimo anno che il G.C.V.P.C. di Carpi partecipa a questa campagna nazionale (voluta dal dipartimento di P.C.) di comunicazione pubblica sulle buone pratiche di protezione civile basate sulla sinergia tra scienza, volontariato e istituzioni che si rivolge a tutti con messaggi chiari e riconoscibili per trasformare la consapevolezza in azione, 365 giorni l’anno.
Alla cittadinanza sono stati consegnati quindi 2 manuali che parlano di calamità naturali quali terremoto, alluvione, maremoto, incendi boschivi, vulcani.
Il primo “Io Non Rischio” elaborato da un
progetto del Dipartimento Nazionale di P.C.;
Il secondo “Emergenza cosa fare” voluto
dall’Unione Terre d’Argine da distribuire sia in piazza in concomitanza dell’evento
I.N.R. che a tutte le famiglie dei 4 Comuni con invio personalizzato.
Oltre alla solita attività di informazione ai cittadini quest’anno sono state attivate una serie di iniziative collaterali, gestite dai volontari in supporto ai comunicatori, quali giochi didattici per i più piccoli, il montaggio di una tenda pneumatica di primo soccorso e l’esposizione di motopompe utilizzate in aiuto alla popolazione Romagnola durante l’alluvione del maggio scorso.
Durante la due giorni nella piazza fisica i comunicatori hanno incontrato circa 300 cittadini. In simbiosi con la piazza fisica è stata attivata anche una piazza digitale creata sui social (Facebook e Instagram) dove sono stati pubblicati 40 post di informazioni istituzionali, interviste e testimonianze del sindaco Alberto Bellelli, di tecnici del settore quali il geologo Dott. Triches e il prof. Stefano Orlandini ordinario di costruzioni idrauliche presso il dipartimento di ingegneria Enzo Ferrari dell’università di Modena e Reggio Emilia raggiungendo una copertura di oltre 3.000 contatti.
Seguono una serie di foto maggiormente significative
Lay out dell’eventoI due manuali in distribuzione ai cittadiniIl sindaco Alberto Bellelli in visita al punto informativo di INR L’ing. Matteo Canestri RELUIS, l’assessore Riccardo Righi e la consigliera Maria Giovanna Macrì in visita al gazebo di INRLa tenda pneumatica in fase di montaggioI piccoli e il gioco dell’ocaInteresse alla linea del tempo
L’alluvione dell’Emilia-Romagna del 2023 comprende una serie di eventi alluvionali e geologici prodotti da un fronte meteorologico occluso di origine atlantica, alimentato a sua volta da un ciclone mediterraneo, che ha generato sulla regione piogge torrenziali persistenti, allagamenti, straripamenti e frane.
La perturbazione ha inoltre interessato le province settentrionali delle Marche e tre comuni della Romagna toscana che ricadono nella città metropolitana di Firenze.
L’alluvione ha coinvolto 44 comuni Romagnoli, tra cui principalmente la provincia di Ravenna e le province di Forlì-Cesena, Rimini, Bologna. Le forti piogge hanno fatto straripare 23 corsi d’acqua, tra cui i fiumi Lamone, Sillaro, Savio, e i torrenti Idice, Quaderna, Senio. Nel territorio colpito si sono inoltre verificate 250 dissesti e frane in 48 comuni.
I decessi sono 16, gli sfollati oltre 36mila e i danni stimati sono circa 8,8 miliardi: è il tragico bilancio delle alluvioni che nel mese di maggio hanno messo in ginocchio la Romagna.
Sono quasi 2.000 i volontari al lavoro in Emilia-Romagna dopo la disastrosa alluvione del maggio 2023. Di questi, circa 300 sono volontari dell’Emilia-Romagna, circa 700 appartengono alle organizzazioni nazionali di volontariato, il resto alle colonne mobili regionali di Trento, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Piemonte, Alto Adige, Lombardia, Lazio, Toscana, Abruzzo, Liguria, Valle d’Aosta e Umbria.
Anche il nostro gruppo di volontari si è aggregato ai soccorsi a far data dal 24 maggio al 4 giugno. In questo lasso di tempo si sono alternati 50 volontari in aiuto alla popolazione di Faenza, per un totale di circa 1.770 ore lavoro.
In dotazione ai volontari sono stati dati mezzi all’avanguardia: idropulitrici con serbatoio, quindi capaci di operare con una certa autonomia anche senza essere collegate a una condotta d’acqua, gruppi elettrogeni e motopompe.
Presente anche la Protezione Civile Comunale che ha mandato a Faenza tre idropulitrici, con due mezzi e undici volontari: l’invio di aiuti segue al sopralluogo nella cittadina romagnola compiuto dal sindaco Alberto Bellelli con il dirigente dei Lavori pubblici, accompagnati dal primo cittadino Massimo Isola. A Faenza erano già presenti il responsabile della Protezione Civile Carpigiana geom. Marcello Fabbri (da giovedì 18 maggio) e agenti della Polizia Locale dell’Unione Terre d’Argine (da domenica 21 maggio).
Seguono alcune foto tra le più significative del tragico evento.
Alcuni componenti del gruppo di volontari che hanno partecipato ai soccorsi di FaenzaPanoramica quartieri allagatiParticolare di alcune zone allagate Particolare di alcune zone allagate
Ciò che è rimasto dopo il passaggio dell’alluvione
Ciò che è rimasto dopo il passaggio dell’alluvione Ciò che è rimasto dopo il passaggio dell’alluvione Ciò che è rimasto dopo il passaggio dell’alluvione Una delle tante frane che hanno devastato le colline Uno dei nostri volontari al lavoroLavoro di gruppo con altri volontari Immersi nella melma fino al ginocchioUna parte dei nostri volontari a fine giornata
Il 15 e il 16 ottobre 2022 i Volontari del Gruppo
Comunale della Protezione Civile hanno partecipato in piazza Martiri e in corso
A. Pio a Carpi all’evento voluto dal Dipartimento per diffondere la cultura
della prevenzione dei rischi derivanti da calamità naturali.
L’evento ha visto la partecipazione anche delle più alte
cariche nazionali, regionali e locali: FABRIZIO CURCIO Capo Dipartimento, IRENE
PRIOLO assessore con delega alla P.C. della regione Emilia, ALBERTO BELLELLI sindaco
del Comune di Carpi e ALESSANDRA CAMPOROTA Prefetto di Modena.
Oltre ai classici saluti e ringraziamenti, CURCIO ha
dichiarato: lavoreremo con il nuovo governo per ottenere maggiori contributi sia
per lavori strutturali (per mitigare i rischi derivanti dalle emergenze) che per
attività di divulgazione della prevenzione (perché ad una popolazione informata
e preparata è più facile portare soccorso in situazioni emergenziali) come
questa campagna IO NON RISCHIO.
Per il dodicesimo anno consecutivo il volontariato di
Protezione Civile, le istituzioni e il mondo della ricerca scientifica si sono
impegnati insieme in una campagna di comunicazione sui rischi naturali che
interessano il nostro Paese. In questi due giorni circa 8.400 volontari e volontarie,
appartenenti alle sezioni di 770 organizzazioni nazionali di volontariato di
protezione civile, nonché a gruppi comunali e associazioni locali hanno
allestito punti informativi “Io non rischio” in circa 600 piazze distribuite su
tutto il territorio nazionale per diffondere la cultura della prevenzione e
sensibilizzare i propri concittadini sul rischio sismico, sul maremoto e sul
rischio alluvione.
Ben 50 volontari del gruppo Comunale della P. C. hanno
partecipato, a turno, all’evento “Io non rischio” allestito a CARPI in piazza
Martiri e corso A.Pio, hanno incontrato la cittadinanza, consegnato materiale
divulgativo e risposto alle domande su cosa ciascuno di noi può fare per
ridurre il rischio alluvione, terremoto e maremoto. A contorno giochi didattici per bimbi incentrati sui
rischi terremoto e alluvione
Oltre al punto
informativo, anche quest’anno i volontari hanno invitato i carpigiani alla
consultazione di una piazza digitale sul
canale social Facebook alla pagina “IO NON RISCHIO CARPI” (#iononrischio2022) all’indirizzo https://www.facebook.com/profile.php?id=100075805398375
Sul sito ufficiale della campagna, www.iononrischio.it, è possibile consultare
e scaricare i materiali informativi su cosa sapere e cosa fare prima, durante e
dopo una alluvione, un terremoto o un maremoto.
Fabrizio Curcio Capo Dipartimento Protezione Civile in visita al punto informativo di IO NON RISCHIO 2022 a CarpiIl sindaco di Carpi Alberto Bellelli accoglie in piazza CurcioIrene Priolo assessore Regione Emilia Romagna con delega alla Protezione Civile accompagna Curcio in visita al punto informativo INR 2022 Carpi Alessandra Camporota Prefetto di Modena saluta CurcioRoberto Bignardi coordinatore del Gruppo Comunale Volontari Protezione Civile saluta CurcioI bimbi al tavolo dei giochi didattici con Curcio che prova l’esperimento della tavola vibranteLe istituzioni e una parte del gruppo di volontari